Comunicato Stampa
Roma, 6 marzo 2015 – Sono 30.186 le srl semplificate costituite dai notai a titolo gratuito nel 2014 su un totale di 91.853 srl, anche ordinarie (dati Unioncamere-InfoCamere, Movimprese). Gratuità offerta dai notai per venire incontro alla crescita del Paese, mantenendo i controlli di legalità preventivi come quello antiriciclaggio (il 91% delle segnalazioni tra le professioni provengono dai notai) che ad oggi permettono all’Italia di avere un registro delle imprese totalmente affidabile e in linea con le richieste delle organizzazioni internazionali.
Il dato però si scontra con un emendamento al decreto legge Investment Compact che introduce la possibilità di costituire le start-up innovative e gli incubatori certificati con la sola firma digitale non autenticata su un modello standard. Novità che risulta oltretutto essere in contrasto, oltre che con norme di ordine pubblico italiane, anche con la Direttiva del Parlamento e del Consiglio d’Europa 16 settembre 2009, n. 2009/101/CE che prevede la forma di atto pubblico quando non è previsto, come in questo caso, un controllo giudiziario, né un controllo amministrativo (tale non è quello solo formale del Registro delle imprese).
Facile inoltre immaginare l’escamotage che potrà essere adottato per evitare controlli: presentarsi come start up innovative, evitare i controlli tramite una firma digitale non autenticata, perdere in fase successiva i requisiti per essere ammessi nella sezione specifica del registro societario ma salvaguardando l’iscrizione al registro.
Invitando il Governo ad un serio ripensamento della normativa in questione durante l’esame in assemblea del decreto investimenti o comunque con il primo veicolo legislativo utile, l’obiettivo è evitare una generalizzata rottamazione dei diritti e delle regole di controllo a tutela del sistema, dei cittadini, delle imprese e degli investitori esteri, in assoluto contrasto con le raccomandazioni che da un paio di anni provengono dalle organizzazioni internazionali che riconoscono l’affidabilità e celerità, anche in termini di tempi di trasmissione digitale, del sistema di registri pubblici italiano affidato ai notai.